Il discorso di Juncker, con il richiamo a una maggiore coesione dell’Europa e il giudizio negativo sui populismi, non è piaciuto agli euroscettici.
Per il leader dello Ukip Nigel Farage, Bruxelles non ha colto il messaggio del referendum nel Regno Unito.
“È chiaro che non saranno tratte lezioni dalla Brexit” ha affermato durante il dibattito al parlamento europeo. “La ricetta che viene proposta è sempre ‘più Europa’. E in questo caso, più Europa militare. Questo non cambierà la rapida crescita dei partiti di opposizione in tutta Europa e non fermerà il no dei Paesi dell’Europa centrale e dell’est alle quote di migranti della Signora Merkel. Penso che dobbiate aspettarvi molti altri referendum.”
Gli risponde colui che, per conto dell’Unione europea, deve condurre i negoziati sulla Brexit. Guy Verhofstadt punta il dito contro chi sfrutta le paure della gente.
“Predicano tutti una cosa: un falso senso di sicurezza” ha detto. “Credono che il problema si possa risolvere con muri e steccati. Come tenere i terroristi fuori dalle vostre frontiere? Lo si può fare solo con politiche e strumenti sopranazionali in futuro.”
Per Verhofstadt alle paure bisogna rispondere con politiche globali sull’immigrazione, sui cambiamenti climatici e per l’economia e l’Unione europea è la cura contro il cancro del nazionalismo.