Era probabilmente una cellula dormiente dell’Isis, secondo gli inquirenti tedeschi: tre rifugiati siriani che erano entrati nel Paese nel novembre dello scorso anno sono stati fermati al termine di una serie di perquisizioni in tre campi rifugiati e altrettante abitazioni.
Un’operazione che ha impegnato oltre duecento agenti, comprese alcune unità anti-terrorismo.
I tre, di 17, 18 e 26 anni, avevano seguito la rotta balcanica per entrare in Germania, nello stesso periodo in cui arrivavano gli attentatori poi entrati in azione a Parigi. Il più giovane, secondo il magistrato di Karlsruhe, aveva aderito all’Isis a Raqqa, ed era poi stato addestrato all’uso di armi ed esplosivi. Insieme agli altri aveva poi ricevuto denaro e documenti falsi, stampati nella stessa tipografia di quelli degli attentatori di Parigi.
“Stiamo verificando l’esistenza di eventuali collegamenti con altre persone e gruppi terroristi. Questo dimostra che lo Stato Islamico non attacca solo la Francia o la Germania o l’Italia o il Belgio o la Gran Bretagna, ma l’intero Occidente”, ha detto il Ministro dell’Interno tedesco.
Non è stato per ora trovato alcun elemento che faccia pensare che stessero preparando un attentato imminente: i tre erano probabilmente in attesa di ordini dalla Siria, ed erano controllati da mesi. Il blitz è scattato a scopo preventivo, ha precisato il ministro che ha poi aggiunto, in riferimento ai terroristi nascosti tra i rifugiati: “la situazione in Germania resta seria”.