La situazione sembra calma ad Aleppo dove non ci sono stati lanci di razzi dei ribelli né raid aerei delle forze di Assad. Sembra reggere in Siria il cessate-il-fuoco entrato in vigore lunedì sera e che non riguarda le operazioni contro l’Isil. La tregua è stata negoziata dalla Russia e dagli Stati Uniti e approvata dal governo di Damasco e dai gruppi ribelli, ad eccezione dell’Esercito libero siriano, uno dei principali gruppi dell’opposizione militare, che resta scettico. Non è stata registrata nessuna vittima dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. È il secondo tentativo del 2016 di mettere fine a cinque anni di conflitto. Il primo obiettivo è l’accesso di aiuti umanitari
“La prova più critica di questo piano sarà la sua capacità di fare la differenza nella vita reale delle persone. Il primo ordine del giorno per i fautori dell’accordo dovrebbe essere quello di agire immediatamente per permettere l’accesso umanitario nelle zone assediate e piu difficili da raggiungere”, ha dichiarato Jessy Chahine, portavoce dell’inviato Onu in Siria Staffan de Mistura.
Il governo siriano vuole che la Turchia e le agenzie dell’Onu e di altri organismi internazionali concordino preventivamente gli aiuti e si coordino con le autorità di Damasco, altrimenti l’accesso sarà negato. Lo ha riferito l’agenzia ufficiale Sana, che cita un comunicato del ministero degli esteri siriano.