La Croazia torna alle urne per la seconda volta in un anno. Le prime elezioni anticipate nella storia del Paese potrebbero però non bastare a far uscire Zagabria dall’instabilità politica.
I sondaggi prevedono un testa a testa tra i due principali schieramenti, dati entrambi tra il 30 e il 35%. Il rischio è quello di un esito analogo alle precedenti elezioni del novembre scorso, seguite da una lunga crisi terminata con la caduta del governo conservatore.
La coalizione popolare guidata dal Partito socialdemocratico di Zoran Milanovic è data per favorita. A contendere la vittoria all’Sdp, la coalizione di centrodestra che candida l’europarlamentare Andrej Plenkovic al posto del dimissionario Karamarko.
Ago della bilancia per la formazione del nuovo governo – come accaduto dieci mesi fa – potrebbe essere la formazione centrista e populista Most (Il Ponte), guidata da Bozo Petrov e emersa come terza forza politica del Paese.
La campagna elettorale, più che dai programmi, è stata dominata dai temi di carattere etnico e nazionalista e da un duro scontro con la Serbia sulle responsabilità del conflitto armato degli anni novanta.
CE fissa nuova scadenza: Risposta su legge per conversioni mutui dopo le elezioni #Croazia https://t.co/2QEvagUt5s— OsservatorioItaliano (@OsservatorioIta) September 1, 2016
#Croazia: libertà di stampa in tempi turbolenti https://t.co/nCxDgC1XRI Artventuno FnsiSocial ossigenoinfo— OBC Transeuropa (BalcaniCaucaso) August 31, 2016