Per la prima volta dall’avvio della campagna militare della Turchia, un gruppo di siriani è potuto ritornare in Siria, a Jarablus, alla frontiera tra i due Paesi, città dalla quale le truppe di Ankara hanno cacciato i militanti dell’Isis.
Omar era, fino a ieri, un rifugiato siriano a Karkamis, in Turchia: “Torniamo al nostro Paese, la Siria, il nostro amato Paese” dice. “Torniamo a Jarablus. Ringraziamo i turchi e per quanto riguarda gli jihadisti dell’autoproclamato Stato Islamico, che Dio possa perdonarli”.
Quasi 300 persone fanno parte di questo primo gruppo di rimpatriati. Jarablus è stata la prima località liberata dalle truppe di Ankara. La città lavora per un ritorno alla normalità.
“La gente è ritornata, tutti quelli che se n’erano andati sono tornati“dice un residente. “La situazione è buona anche se i servizi sono carenti. Il problema principale riguarda l’acqua, il pane, l’elettricità”.
Controllata sin dal 2013 dall’Isis, Jarablus è stata dichiarata liberata il 24 agosto scorso dai ribelli sostenuti dai carri armati e dai raid dell’aviazione turca. Ankara punta a creare una zona cuscinetto di un centinaio di chilometri nel Nord della Siria, tra Jarablus e Azaz, verso Ovest. Resta il problema di come garantire che i militanti dell’Isis non tornino ad infiltrare le aree lilberate.