Nessuna svolta per il conflitto siriano è uscita dall’incontro tra i capi della diplomazia di Stati Uniti e Russia. L’obiettivo del faccia a faccia tra John Kerry e Sergei Lavrov a Ginevra era trovare una base comune per riavviare il negoziato di pace, ma le divergenze restano, anche su come far applicare tregue a livello locale.
“Non vogliamo un accordo qualsiasi”, afferma il segretario di Stato americano. “Vogliamo ottenere qualcosa di efficace, che serva al popolo della Siria, che renda la regione più stabile e sicura e ci porti al tavolo dei negoziati qui a Ginevra per trovare una soluzione politica.”
Washington vorrebbe che fossero bloccate a terra le forze aeree siriane. Mosca non è d’accordo. Le discussioni continueranno tra i tecnici delle due delegazioni.
“Abbiamo concordato su campi specifici sui quali lavoreremo con le parti in conflitto”, precisa il ministro degli Esteri di Mosca. “La Russia con il governo siriano, gli Stati Uniti con l’opposizione.”
La divergenza più rilevante tra Washington e Mosca riguarda la sorte di Bashar-Al-Assad, ma in questa fase si è parlato soprattutto di come fermare le violenze, condizione preliminare per ogni negoziato sulla futura transizione politica.