Il vice Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, vola in Turchia e si scusa con Recep Tayyp Erdogan per non essere arrivato prima.
Nel giorno in cui i carri armati di Ankara entrano in Siria e mettono in sicurezza il confine, il Presidente turco lancia un messaggio a Washington: consegnateci Gulen e, nel frattempo, impeditegli di gestire la sua organizzazione.
“I nostri esperti sono arrivati qui ad Ankara per incontrare i responsabili turchi, per lavorare a stretto contatto con loro – ha detto Biden – per valutare e raccogliere materiale sulla richiesta turca di estradare Gulen”.
La Giustizia statunitense sta riesaminando le prove legate alla richiesta di estrazione, aggiunge la Casa Bianca. Ma Erdogan ha un altro punto da mettere in chiaro con gli Stati Uniti: i combattenti curdi in Siria – loro alleati – sono dei terroristi per Ankara.
“Che sia l’Isil, il PKK, l’YPG, al Nusra o al Shabab restano, dal nostro punto di vista, tutte organizzazioni terroriste. Sono tutti terroristi. Non ci sono organizzazioni terroriste buone o cattive – ha detto Erdogan – Non possiamo fare distinzioni fra organizzazioni terroriste buone o cattive. Tutti i terroristi sono cattivi”.
Il presidente turco si è riavvicinato a Russia e Iran e ora ricuce i rapporti con gli Stati Uniti. Ankara ha ottenuto un’importante concessione da Biden: gli Stati Uniti hanno chiesto alle forze curde impegnate in Siria di non spingersi verso il confine turco.