http://www.videoandria.com/ -
► Seguici su Facebook! » https://goo.gl/vUJNXC «
► Seguici su Twitter! » http://goo.gl/ko9PAx «
► Iscriviti al nostro canale! » https://goo.gl/ZQuebL «
Le immagini registrate nel periodo di Ferragosto 2016 a Bisceglie non mentono e se gli attivisti del meetup Cittadini a 5 Stelle in Movimento a Bisceglie ( ) ribadiscono ancora una volta la necessità di investire sul potenziamento degli impianti di depurazione e sul riutilizzo delle acque reflue anche in agricoltura il progetto della condotta sottomarina a Torre Calderina, che trasporterà 60.000 tonnellate di fogna in un unico punto tra Bisceglie e Molfetta sembra stia andando avanti. Anzi, come sottolineano gli stessi attivisti biscegliesi, dopo il giudizio negativo del comitato tecnico di VIA, la Società per Azioni del servizio idrico integrato sembra stia avendo la meglio tanto che appena tre mesi dopo lo stesso comitato tecnico ha curiosamente ribaltato il giudizio da sfavorevole a favorevole, da incompatibile a compatibile, da insostenibile dal punto di vista progettuale, programmatico e ambientale, a sostenibile. Milioni di euro per scaricare i reflui sotto il mare invece che sopra. Ma è questo quello che chiedono i cittadini? Prossima fase del procedimento sarà la seconda convocazione dell’inchiesta pubblica che si terrà il prossimo 6 settembre alle ore 10:00 presso la sede dell’assessorato all’ambiente in via delle Magnolie 8, (Zona Industriale di Modugno), incontro a cui gli attivisti del meetup Cittadini a 5 Stelle in Movimento a Bisceglie parteciperanno.
Mentre quell'acqua dal caratteristico colore viene scaricata tra Bisceglie e Molfetta, a Fasano, comune, regione, autorità idrica e Università, hanno già messo a disposizione 300.000 euro per il processo di potabilizzazione dei reflui urbani attraverso una tecnica innovativa; ultra-filtrazione a membrana, ossidazione avanzata con Ozono e Perossido di idrogeno, bio-filtrazione a basso carico integrata in un bacino di accumulo e ossidazione avanzata con raggi UV e Perossido di idrogeno”. In parole povere, i liquiami, attraverso un accurato processo, potranno tornare acqua potabile. Se questo è possibile in provincia di Brindisi, perché non farlo anche nella BAT?