Mosca propone tre ore di tregua quotidiane nelle operazioni attorno e sulla città-martire di Aleppo in Siria. A partire da questo giovedì e questo per permettere l’ingresso di convogli di aiuti alla popolazione civile.
Secondo Mosca sono già sette i corridoi umanitari, ma l’Onu e i membri del consiglio di sicurezza avevano chiesto un cessate-il-fuoco di 48 ore, ma la risoluzione era stata bloccata proprio dalla Russia. L’unica cosa che il Cremlino è disposto a concedere, per bocca del ministro della difesa Sergey Rudskoi, sono ispezioni della consegna degli aiuti in città attraverso la cosiddetta Castello Road, e questo in piena collaborazione con Nazioni Unite e americani
Un muro contro muro che non porta da nessuna parte. L’Onu chiede tempo almeno per ricostruire il sistema idrico della città dove ancora vivono moltissimi civili. La Russia non vuole permettere agli insorti di riorganizzarsi durante i momenti di tregua e i ribelli anti-Assad, ritengono tre ore di tregua “ridicole”, perché, afferma un loro portavoce, “quelle ore serviranno ai russi per bombardare da qualche altra parte”.