Una notte come tante nel Mediterraneo. Una carretta del mare stracolma di esseri umani che stavolta è stata intercettata dai soccorsi che hanno tratto in salvo centinaia di migranti. Un migliaio sono stati recuperati in almeno sei interventi separati in varie zone del mare anche dai guardacoste italiani.
Alcuni non ce l’hanno fatta soffocati dalla calca a bordo. Questo mentre il capo dell’agenzia Frontex, che si occupa delle frontiere dell’Unione, ha ripetuto che il numero di migranti si è abbassato in questi mesi. Fabrice Leggeri è tornato sugli stress test compiuti, e ha detto che non si vuole punire alcun Paese, ma che “bisogna lavorare assieme per rinforzare la zona Schengen e rendere i confini esterni meno permeabili”.
L’impressione è quella di uno scaricabarile fra grandi organizzazioni. Almeno a sentire le parole di un rappresentante dell’Onu: “L’Unione Europea è da criticare per il fallimento dei suoi stati membri, dei suoi governi, che in questo contesto hanno solo saputo giocare la carta nazionalista”.
L’emergenza è totale. A Roma è stato chiuso il centro Baobab in via Cupa che ospitava, sebbene in maniera non ottimale, alcuni migranti. I volontari avevano occupato l’ex centro ittiogenico su via Tiburtina per dare uno spazio alle centinaia di immigrati in arrivo nella Capitale. Per ora il centro è chiuso, ma i migranti sono ancora lì.