Spagna al voto: corsa agli indecisi per evitare nuova paralisi

2016-06-22 1

‘Unidos Podemos’ si rivolge ai 600mila elettori socialisti ancora indecisi per poter battere il partito Popolare alle elezioni generali spagnole di domenica prossima.

La coalizione formata da Podemos e Izquierda Unida è già, secondo i sondaggi, la seconda forza politica della Spagna con il 25%. Mai in democrazia, un partito è riuscito a rompere l’alternanza socialisti-popolari.

“Siamo molto vicini a sconfiggere il Partito Popolare – dice il leader di Podemos, Pablo Iglesias – Ci siamo quasi. E loro sono molto preoccupati per questo”.

Il Partito Popolare punta a confermare il risultato del 20 dicembre, Mariano Rajoy è consapevole che la sua permanenza al Palazzo della Moncloa dipenderà da un accordo di governo post-elettorale. I sondaggi lo danno al 30%, ma i socialisti hanno già detto che escludono l’ipotesi Grande Coalizione.

Il premier uscente vede riproporsi lo spettro dell’ingovernabilità: “Il rifiuto a negoziare è una dimostrazione di debolezza di chi non osa parlare e raggiungere accordi con coloro che hanno idee diverse”.

Il partito socialista di Pedro Sanchez appare come l’anello debole della partita del 26 giugno, schiacciato fra Pp a destra e Podemos a sinistra. Ma anche se il suo peggiore risultato storico e l’umiliante sorpasso di Podemos previsti dai sondaggi saranno confermati nelle urne, il Psoe potrebbe avere un ruolo chiave nel dopo voto.

Ciudadanos di Albert Rivera che, come Podemos a sinistra, è entrato in parlamento a dicembre, è dato al 15%. È l’unica forza politica aperta ad apparentamenti, ma in campagna elettorale Rivera ha attaccato frontalmente Rajoy sui casi di corruzione per distinguersi dal rivale moderato.

Un quadro confuso in un Paese che rischia di ritrovarsi incartato in questa corsa a quattro. Se nessuno pescherà il jolly degli indecisi, non si esclude un ritorno alle urne per la terza volta dopo 40 anni di alternanza al governo fra popolari e socialisti.

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