http://www.pupia.tv - Napoli - Le Commissioni consiliari permanenti I e III hanno iniziato la discussione del disegno di legge, ad iniziativa del presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, e degli assessori Valeria Fascione, Amedeo Lepore, Chiara Marciani e Corrado Matera, “Legge annuale di semplificazione 2016 – Manifattur@ Campania: Industria 4.0”.
Il provvedimento, che è stato illustrato nei suoi contenuti dagli assessori Lepore, Fascione e Marciani, sarà oggetto delle audizioni in programma nelle giornate di venerdì e lunedì prossimi. “Il termine per la presentazione degli emendamento è fissato a mercoledì prossimo alle ore 12”, ha annunciato il presidente della Terza Commissione, Nicola Marrazzo, che ha sottolineato: “Si tratta di un disegno di legge che punta sulla innovazione e sulla digitalizzazione per favorire il rilancio delle attività produttive, dell’artigianato, del manifatturiero, attraverso il sostegno agli investimenti e alla formazione, alla ricerca, per perseguire l’obiettivo della ‘fabbrica intelligente’ e dare slancio alle competitività. La Campania sarà la prima regione ad avere una legge del genere”, ha concluso l’esponente del Pd, invitando le opposizioni ad entrare nel merito del provvedimento per approfondirlo e migliorarlo.
I consiglieri del centrodestra Armando Cesaro e Luciano Passariello hanno, invece, sollevato una questione pregiudiziale “il ddl sulla semplificazione va ritirato perché illegittimo” – ha detto il capogruppo Forza Italia – che ha spiegato: “Il testo adottato dalla giunta il 30 marzo rimanda ad una legge promulgata il successivo 5 aprile. Ciò è inspiegabile sul piano procedurale e sostanziale, inoltre la relazione Illustrativa del 30 marzo contiene almeno due passaggi ‘copiaeincolla’ di un documento elaborato dalla Conferenza delle Regioni il giorno successivo”.
“Il testo pervenuto è stato approvato il 30 marzo indicando fondi a valere su una legge da approvare successivamente – ha incalzato l’esponente di FdI – insomma, bisognerebbe azzerare tutto e ripartire e dare molto più spazio al dibattito e tempo per gli emendamenti affinchè siano effettivamente corrispondenti alle esigenze delle categorie interessate”. (16.06.16)