L’arresto in Ucraina di un cittadino francese sospettato di preparare attentati durante gli Europei di calcio dimostra che la situazione è sotto controllo. Così i servizi segreti di Kiev cercano di rassicurare l’Unione europea che teme che la guerra in Ucraina possa trasformare il paese in un rifugio per terroristi e jihadisti. Il venticinquenne era arrivato a dicembre, aveva contattato un militare ucraino ma l’intelligence locale era già a conoscenza dei suoi progetti.
È quanto ha svelato al nostro corrispondente Yuriy Tandit, consigliere del capo della Sbu. L’arresto di Grégoire M., un militante di estrema destra antiislamico, alla frontiera con la Polonia il 21 maggio non è un caso isolato, dice Tandit: “25 persone provenienti da uno dei paesi confinanti con il nostro che volevano entrare nell’Unione europea sono stati arrestati in Ucraina. Sono presunti membri di organizzazioni terroristiche islamiche”.
Pochi giorni fa il presidente ucraino Poroshenko ha annunciato un accordo con Francia, Germania e Russia su una forza di polizia internazionale in Ucraina. Mosca ha smentito.
“Attraverso quest’operazione – dice il nostro corrispondente da Kiev Sergio Cantone – i servizi segreti e le autorità ucraine in generale intendono mostrare all’Unione europea la propria affidabilità in materia di sicurezza interna. Naturalmente, lo stanno facendo anche nell’ottica dei negoziati in corso sul conflitto nel Donbass”.