Agrigento - Estorsioni e tentato omicidio, 8 arresti in operazione "Icaro 2" (27.05.16)

2016-05-27 11

http://www.pupia.tv - Agrigento - Vasta operazione antimafia condotta dalla squadra mobile di Palermo che ha arrestato otto persone accusate, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, riciclaggio, danneggiamenti, detenzione illegale di armi da fuoco e relativo munizionamento, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata dall’uso delle armi, tentato omicidio ed altro.

L’operazione rappresenta la seconda fase dell’operazione ‘Icaro’, eseguita il 2 dicembre 2015, anch’essa condotta dalla squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti e dalla squadra mobile di Agrigento, diretta da Giovanni Minardi.

In quell’occasione, la polizia aveva eseguito tredici misure cautelari a carico di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, riciclaggio, danneggiamenti, detenzione illegale di armi da fuoco e relativo munizionamento, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata dall’uso delle armi, tentato omicidio e altro.

L’indagine è stata diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, dai pm Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli, Claudio Camilleri e Bruno Brucoli, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia. La Procura aveva chiesto l’emissione della misura della custodia cautelare in carcere, richiesta che non era stata accolta dal gip di Palermo. Ma la Procura Distrettuale propose appello al Tribunale del Riesame che giudicò fondati gli elementi raccolti dagli organi inquirenti ed applicò agli indagati la misura della custodia cautelare in carcere.

“I ricorsi per Cassazione proposti dagli indagati sono stati rigettati dalla Suprema Corte che ha confermato i provvedimenti del Tribunale del riesame, avendo evidentemente ritenuto concreto il quadro probatorio che delineava le condotte criminose ascritte agli indagati nelle richieste di misure cautelari e l’organigramma mafioso operante a Santa Margherita di Belice e nei centri di Montevago, Ribera, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Siculiana, Porto Empedocle, Agrigento, Favara, Campobello di Licata”, fanno sapere gli investigatori. (27.05.16)