http://www.pupia.tv - Messina - Si sta stringendo il cerchio sul commando che nel Messinese, nella notte fra martedì e mercoledì, ha teso un’agguato al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, e ai due uomini della sua scorta.
Dall’alba di venerdì, i carabinieri del reparto dei “Cacciatori di Calabria”, specializzati nella cattura di latitanti in zone impervie, setacciano l’area dei Nebrodi dove due giorni fa il presidente del parco naturalistico, Giuseppe Antoci, è scampato a un attentato.
I controlli si concentrano nei comuni di Caronia, San Fratello e Cesarò con serrati controlli in casolari e numerosi posti di blocco anche su strade secondarie. I militari, insieme alla compagnia dei carabinieri di Santo Stefano di Camastra, stanno perquisendo non solo alcune abitazioni nei tre centri montani ma anche casolari di campagna e rifugi di fortuna, solitamente utilizzati dagli allevatori durante la transumanza.
Sulle tracce dei malviventi ci sono anche gli uomini del vicino commissariato di Polizia di Sant’Agata di Militello, guidati dal vicequestore aggiunto Daniele Manganaro. Il dirigente che con prontezza di riflessi e coraggio, giunto a pochi metri dalla sparatoria su una volante, non ha esitato a scendere dall’auto e rispondere al fuoco dei malviventi.
Così, insieme al poliziotto che guidava la sua auto e a un uomo della scorta di Antoci, sono riusciti a costringere gli assalitori alla fuga ferendone, probabilmente, almeno uno. Una fuga tra boschi e sentieri sconosciuti ai più che soltanto chi li frequenta abitualmente o ha pianificato con molta cura può percorrere nel buio della notte. (20.05.16)