http://www.pupia.tv - Torchiarolo (Brindisi) - Svolta nelle indagini sulla pioggia di proiettili che la notte fra il 13 e il 14 maggio 2014 investì un’Opel Corsa a bordo della quale viaggiavano un 24enne di Manduria, la compagna 23 enne di nazionalità rom incinta e al quarto mese di gravidanza, Elvira Bajrusi, e i due bimbi della coppia di 3 e 5 anni, provocando il ferimento della puerpera.
I carabinieri della compagnia di Campi Salentina (Lecce), in collaborazione con i colleghi del Reparto operativo del comando provinciale di Lecce e della compagnia di Brindisi, hanno eseguito stamani quattro ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere, 2 ai domiciliari) emesse dal gip di Lecce Cinzia Vergine a carico dei 4 presunti responsabili della sparatoria.
Tre di essi (Paolo Guadadiello, 28 anni, condotto in carcere, Massimiliano Lasalvia, 27 anni, Danilo Ragione, 28 anni, entrambi ai domiciliari) risiedono a Torchiarolo, uno, il 33enne Alessio Fortunato, di Squinzano (Lecce), anche lui condotto in carcere, nel Leccese. Le accuse contestate sono di tentato omicidio aggravato, e porto illegale di arma da fuoco.
La sera del 13 maggio 2014, da quanto appurato dagli inquirenti, i quattro convocarono con una scusa, presso un bar di Squinzano (Lecce), un pregiudicato di Manduria (Taranto), che anch’egli all’epoca dei fatti resideva lì a Squinzano.
Dopo averlo accusato di un furto commesso giorni prima, non ottenendo una confessione, lo picchiarono con pugni e calci. Sul luogo del pestaggio giunse la compagna, Elvira Bajrusi. Questa consegnò una pistola (poi risultata essere giocattolo) al compagno per mettere in fuga i suoi assalitori. I due riuscirono ad allontanarsi con la loro auto, a bordo della quale vi erano anche i figlioletti.
L’auto dei fuggitivi fu raggiunta poco dopo, sulla strada provinciale Torchiarolo-Squinzano, da cinque persone a bordo di due autovetture. Contro la macchina vennero esplosi quattro colpi di pistola, di cui uno colpì la Bajrusi alla spalla sinistra, per poi conficcarsi nel petto. La donna fu operata d’urgenza presso l’ospedale Perrino di Brindisi, pur non in pericolo di vita, per non pregiudicare la gravidanza portata a termine felicemente.
Le indagini hanno accertato che gli aggressori esplosero i colpi di pistola, pur nella consapevolezza della presenza dei due bambini all’interno dell’autovettura in fuga e delle particolari condizioni della donna. (29.12.15)