Almeno venti ribelli sciiti uccisi in una giornata, ma soprattutto un numero impressionante di danni alle infrastrutture ad uso civile.
Nello Yemen il conflitto continua, nonostante la tregua teoricamente in vigore e i negoziati che, pur senza esito finora, riprenderanno a metà gennaio.
A New York, l’Alto Commissario per i Diritti Umani al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha denunciato l’alto numero di civili colpiti:
“Ho osservato con estrema preoccupazione la prosecuzione di pesanti bombardamenti da terra e cielo in zone ad alta concentrazione di civili, e anche la distruzione di infrastrutture ad uso civile, in particolare ospedali e scuole, da parte di tutti gli attori del conflitto, anche se una parte sproporzionata risulta essere effetto degli attacchi aerei della coalizione”.
La coalizione a guida saudita è scesa in campo circa nove mesi fa, per bloccare l’avanzata dei ribelli Houthi, che dopo aver rovesciato il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, oggi in esil