La Crimea è ancora senza elettricità, a quasi una settimana dal sabotaggio delle linee ad alta tensione in Ucraina. Mosca sta completando un ponte energetico e ha avviato una prima fornitura alla Crimea, ma non basta. A Sebastopoli si vedono lunghe code ai rari sportelli bancomat e ai pochi distributori di benzina ancora in funzione:
“In città non funziona quasi nessun distributore, solo due o tre sono attivi. Ovviamente tutto questo è molto pesante. Ma teniamo duro, non c‘è altro modo per uscirne”.
L’Ucraina dice di non poter riparare il danno perché alcuni militanti tatari, spalleggiati da miliziani dell’estrema destra, non lasciano passare i tecnici per riparare le strutture danneggiate. La penisola annessa dalla Russia funziona da giorni con i generatori d’emergenza, e a Mosca pare evidente la scarsa volontà del governo ucraino. I russi avevano minacciato ritorsioni, e secondo il ministro dell’Energia ucraino ora hanno tagliato le forniture di carbone a Kiev. Le centrali