http://www.pupia.tv - Nola (Napoli) - La Dia di Napoli ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Napoli, nei confronti di Giovanni Fabbrocino, figlio del capoclan Mario Fabbrocino, alias “’o Gravunaro”, attualmente detenuto al 41bis, assurto al ruolo di reggente dell’organizzazione criminale.
Nel mese di marzo 2015 Giovanni Fabbrocino era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa anche nei confronti di altri 11 indagati, alcuni dei quali esponenti apicali del clan operante nella zona del nolano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di beni, estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza con l’aggravante del metodo mafioso.
La misura di prevenzione rappresenta la prosecuzione delle suddette investigazioni che hanno permesso di disvelare non solo l’operatività dei Fabbrocino, ma anche gli interessi economici degli affiliati, con specifico riferimento alla gestione di attività commerciali e imprenditoriali riconducibili al vertice dell’organizzazione criminale.
In particolare, la Dia ha individuato in Giovanni Fabbrocino il titolare occulto e il gestore di fatto della Gifra S.r.l., operante nella fornitura del calcestruzzo, e della G.F. S.r.l., operante nel settore florovivaistico.
Nel dettaglio, è stato provato come la Gifra impedisse ai costruttori di rivolgersi ad altri operatori economici del settore, adottando un listino prezzi sensibilmente maggiorato rispetto a quelli normalmente praticati da omologhe imprese, ponendo in essere quindi modalità tipiche delle organizzazioni camorristiche.
All’esito degli accertamenti patrimoniali effettuati, in accoglimento della proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale formulata dal direttore della Dia, il Tribunale di Napoli ha emesso un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca, di quote sociali, beni strumentali e relative pertinenze delle suddette imprese, nonché della Raf S.r.l. (operante nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi), per un valore stimato complessivamente in circa 5 milioni di euro. (09.10.15)