E meno male che il Giappone aveva detto addio alla deflazione.
Ventiquattr’ore dopo la dichiarazione del premier Shinzo Abe, ecco arrivare l’indice dei prezzi al consumo di agosto. Risultato: -0,1%.
È la prima contrazione tendenziale dall’aprile 2013, data di partenza dell’imponente programma di allentamento monetario della Banca del Giappone.
Il che semina un dubbio tra gli analisti: ha senso continuare a stampare moneta di fronte a risultati così scarsi?
Anche perché, spiegano, l’indice è zavorrato dal calo dei prezzi del petrolio. Lo prova il dato (+0,8%) “epurato” degli effetti di alimentari ed energia.
Tokyo, insomma, affronta una ripresa la cui lentezza è determinata da fattori (come il rallentamento cinese) fuori dal suo controllo.