Costa caro all’immagine europea l’ok al piano per altri 120.00 ricollocamenti di rifugiati arrivati in ItaliA e Grecia dall’inizio del 2015. Approvato a maggioranza qualificata dai ministri dell’interno di 23 Paesi, ma non voluto dal blocco dell’est: Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Astenuta la Finlandia. La spaccatura apre un caso politico, che è destinato a durare in un’Unione dove l’unanimità è sempre stata raggiunta, anche a costo di compromessi scomodi per tutti.
“Accusiamo sempre l’Europa di non procedere velocemente davanti le crisi. E’ quello che abbiamo deciso di fare oggi. La Presidenza lussemburghese ha deciso di adottare il piano per la ridistribuzione di 120.000 persone. Senza questo l’Europa avrebbe perso la propria credibilità” ha dichiarato Jean Asselborn
Le parole del Ministro dell’interno lussemburghese sono risuonate come una sfida in Slovacchia, dove il Premier Robert Fico ha già annunciato di non voler procedere all’attuazione del piano e quin