A Budapest continuano gli arrivi di profughi, le resse alla stazione, le corse per sfuggire ai controlli o per accaparrarsi un posto sui treni della speranza.
Sono anche corse contro il tempo, visto che il 15 settembre in Ungheria entreranno in vigore nuove norme sull’immigrazione ancor più restrittive.
Una studentessa venuta dall’Oman aiuta i profughi come volontaria.
“Abbiamo bisogno di portarli fuori dall’Ungheria al più presto – spiega Mashaal Al-Hajri – prima che i militari entrino in gioco per cercare di risolverla. Dobbiamo portare via tutti i rifugiati prima del 15.”
Rimane affollata anche l’area di Roszke, punto di ingresso di migliaia di migranti in arrivo dalla Serbia. Alcuni accettano di salire sugli autobus che li trasportano nel centro di identificazione, altri tentano di sfuggire alla registrazione per poter chiedere asilo altrove.
Nelle prossime settimane le autorità ungheresi prevedono che verrà ultimata la costruzione della barriera al confine con la Serbia. M