Gli attacchi aerei effettuati dalla Turchia continuano in maniera massiccia nel nord dell’Iraq. 50 caccia hanno colpito una ventina di postazioni dei ribelli del Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Sarebbero stati uccisi tra i 35 e 40 militanti, secondo l’agenzia statale Anadolu.
La tensione continua a salire nel Paese, prese d’assalto oltre un centinaio di sedi dell’ Hdp, il partito curdo moderato che aveva mediato la tregua tra PKK e governo turco. I militanti fanno con le mani il gesto simbolo dei nazionalisti.
La rabbia è montata dopo l’attacco di domenica rivendicato dal PKK a Daglica, nel Sud-Est della Turchia, alla frontiera con l’Iraq. Due bombe hanno colpito veicoli militari: 16 soldati sono stati uccisi. Ankara ha annunciato una lotta dura per “sradicare” i ribelli del Partito dei Lavoratori del Kurdistan.
Si tratta è più sanguinoso attacco dalla rottura della tregua, in vigore dal 2013.
Sono ripresi il 24 luglio gli scontri tra le truppe di Ankara e la milizia cur