Con la crescita globale che delude e l’eventualità di una stretta monetaria negli Stati Uniti, il G20 di Ankara ha ampi motivi di preoccupazione.
Ma, stando a una bozza circolata venerdì, i ministri delle finanze non definiranno un rischio l’atteso rialzo dei tassi da parte della Fed, come avrebbero voluto invece le economie emergenti.
Il vice primo ministro turco e presidente del vertice, Cevdet Yilmaz, ha affermato che i leader del G20 hanno assunto impegni in diversi ambiti. Sino alla fine del 2018, solleciteranno ogni Paese membro ad adottare misure che favoriscano una crescita economica non inferiore al 2 per cento. “Questa – ha detto – è già una realtà in una trentina di Paesi. Siamo sul binario giusto, ma abbiamo ancora molta strada da percorrere”.
Per rassicurare Paesi come la Turchia, che temono il giorno in cui aumenterà il costo del denaro negli Stati Uniti, il G20 si impegna a gestire e comunicare con cautela gli avvenimenti di politica monetaria, per evitare fughe di