A Kiev dà l’ultimo saluto a una delle tre Guardie Nazionali vittime delle violenze esplose lunedì davanti al Parlamento. Fiori e preghiere per Ihor Debrin, 25 anni, morto all’ospedale dopo essere stato colpito al cuore da un frammento di granata. Il rito funebre per gli altri due poliziotti rimasti uccisi negli scontri con i militanti del partito di estrema destra Svoboda ci sarà questo giovedì.
“Vorrei che non ci fossero state esplosioni di ordigni nel centro di Kiev, ma solo fuochi d’artificio. Per le bombe l’unico posto possibile è il fronte, non il cuore dell’Ucraina”, dice commosso un collega dei poliziotti uccisi.
A infuocare la piazza era stata l’approvazione in prima lettura del disegno di legge sulla decentralizzazione dell’est, in mano ai ribelli filorussi. La riforma serve a porre fine ai combattimenti tra le truppe di Kiev e i separatisti, appoggiati dalla Russia. Nonostante i diversi accordi internazionali, la guerra non ha mai conosciuto una vera tregua e ha fatto qu