A migliaia ogni giorno continuano ad arrivare alla frontiera ungherese i profughi in fuga dal Medio Oriente.
I 175 chilometri di filo spinato allestiti dal governo di destra di Viktor Orban non basta a fermarli. La maggior parte di loro scappa dalla guerra in Siria, in Afghanistan, in Palestina, e tenta disperatamente di raggiungere la Germania o i paesi scandinavi.
Alla frontiera di Roszke il governo ungherese ha rafforzato i controlli, schierando 2000 poliziotti supplementari. Si calcola che nello scorso fine settimana almeno 7000 persone sono entrate in Ungheria, dopo aver traversato l’ex Macedonia e la Serbia.
In questo clima l’Unione europea continua a discutere della creazione di una rete permanente di ridislocazione dei migranti. Finora l’intesa riguarda 32.000 persone, ma sono ancora milioni a tentare di raggiungere l’Europa.