Nuri al-Maliki e più di trenta alti funzionari iracheni
devono essere processati. A chiederlo è il parlamento iracheno che ha consegnato alla magistratura un rapporto, stilato dalla Commissione di difesa e di sicurezza, relativo alla caduta di Mosul nelle mani del sedicente Stato Islamico.
Secondo il documento, l’ex premier si sarebbe fidato di comandanti corrotti e non avrebbe saputo valutare correttamente la minaccia che pesava sulla città.
A Baghdad molti iracheni hanno espresso la loro soddisfazione per questa decisione: “Tutti coloro che facevano parte della vecchia classe politica – commenta
Tariq Asi – sono responsabili della caduta di Mosul e di altre zone del Paese ma anche del deteriorarsi dell’economia dell’Iraq. Una classe politica inquietante che ci ha portati in questo abisso”.
Finora non sono state accertate responsabilità sulla perdita di Mosul. Non si sa neppure da chi arrivò l’ordine di ritirata.
Nel giugno 2014, la presa da parte dell’ISIL della seconda ci