Sale a 44 morti il bilancio della doppia esplosione nel porto cinese di Tianjin.
Gli ospedali della città, che conta quindici milioni di abitanti, operano in condizioni di urgenza per accogliere i feriti, più di 500. In maggioranza si tratta di persone ustionate e con problemi respiratori.
Testimoni della catastrofe raccontano di boati talmente forti da far pensare a un terremoto, o a una esplosione atomica.
Uno degli scoppi è avvenuto in una zona industriale, dove risultano stoccate importanti quantità di prodotti chimici potenzialmente tossici.
In questo clima i familiari dei dispersi temono il peggio.
“E’ mio fratello. Ho saputo dell’esplosione a Pechino e sono corso qua per cercarlo, ma finora non sono riuscito a trovarlo. Abbiamo saputo che sono state mobilitate sette brigate di pompieri, e che alcuni di loro sono morti. Siamo preoccupati”.
“Ho paura. Ancora adesso non sappiamo che elementi chimici sono finiti nell’aria che respiriamo. Temo che possano arrecarci proble