La seconda svalutazione consecutiva dello yuan cinese affonda le Borse europee: a metà seduta Milano, Parigi e Francoforte perdevano intorno ai due punti percentuali.
A trascinare al ribasso i listini sono stati i grandi gruppi del lusso e dell’automobile, ovvero quelle aziende che, a causa dell’esposizione al mercato cinese, rischiano un’erosione di utili e profitti.
“Serve sicurezza, per cui gli investitori cercano rifugio e osservano gli eventi in Asia”, commenta Arthur Brunner di Icf Bank.
“Temono che i fatti della Cina possano contagiare gli altri mercati, e le materie prime sentono la pressione. Per cui, gli operatori sono molto cauti oggi sui mercati”.
Tra i peggiori, a Piazza Affari, ci sono Fiat Chrysler e Luxottica. Risparmiato, invece, il comparto obbligazionario: lo spread è rimasto saldo sotto i 115 punti base e il Tesoro italiano ha piazzato 6 miliardi di Bot a un anno con tassi in calo.