È morto per le ferite riportate anche Saad Dawabcheh, padre del piccolo palestinese ucciso il 31 luglio scorso dall’incendio della sua casa causato da estemisti ebrei.
La madre del bambino, è ustionata, ma ancora viva, sebbene permanga lo stato critico. La donna è in un ospedale israeliano. L’altro figlio di 4 anni si sta rimettendo da ustioni superficiali.
L’abitazione in cui i quattro si trovavano era a Douma, località della Cisgiordania circondata da colonie israleiane ed è da qui che sono arrivati gli aggressori che hanno gettato delle molotov nella casa dei palestinesi.
I coloni estremisti spesso attaccano anche soldati Tsahal e dicono di agire come rappresaglia agli attacchi verso colonie e kibbutz.
L’attacco a Douma aveva seguito un’altra aggressione all’arma bianca al gay pride di Tel Aviv da parte di un altro estremista.
Le organizzazioni a cui gli aggressori sono affiliati sono ormai nel mirino delle autorità israeliane. Per la prima volta uno di loro è stato