http://www.pupia.tv - Teverola (Caserta) - Nel bene confiscato alla camorra, oggi sede del centro assistenza Logos gestito dalla Chiesa evangelica pentecostale, in via II Dietro Corte, si è tenuta, domenica 28 giugno, alle ore 18, la nona tappa del Festival dell’Impegno Civile “Le Terre di Don Peppe Diana”. Tra i promotori il Comune di Teverola e l’associazione “Si Teverola Onlus”, in collaborazione con le associazioni Migr-Azioni, Anes, Avis, Ares, Giovani Teverola, Calciochepassione, La Proposta.
Tema dell’incontro una riflessione sul concetto di “Memoria e l’impegno: i modelli positivi per la costruzione di comunità sane”. “Memoria” per ricordare il sacrifico delle vittime innocenti della camorra e “l’impegno” delle diverse anime che tutt’oggi si impegnano per promuovere il senso civico, la legalità e porre ogni forma di “resistenza” verso coloro che barbaramente hanno ucciso per far accrescere il loro potere. Resistenza che ben si collega al tema dell’anno “Partigiani del Bene” - per una nuova “LiberAzione” ovvero raggiungere l’obiettivo prefissato dal popolo del Festival, “fatto di uomini e donne che, di fronte a decenni di malaffare, affarismo, corruzione e indifferenza, hanno scelto di stare da una parte ben precisa e di dare vita a una vera guerra partigiana di resistenza”.
E proprio nei beni confiscati alla criminalità organizzata che sono il simbolo della resistenza, i cittadini vogliono far partire quel riscatto di “rinnovamento” e far crescere una nuova cultura: “La realizzazione di azioni educative sui temi dell'impegno civile e sociale per una cittadinanza attiva”.
Al convegno sono intervenuti Francesco Diana - membro del Comitato Don Peppe Diana, e Raffaello Magi - magistrato della Suprema Corte di Cassazione. Ad introdurre Antonio Zacchia, con i saluti del sindaco Dario Di Matteo. L’incontro, nell’ambito del quale si è avuta la testimonianza di Giovanna Pagliuca, sorella di Genovese, è stato moderato da Alessandra Tommasino, responsabile della memoria per il coordinamento provinciale casertano di Libera.
Dopo l'incontro un corteo ha raggiunto la piazzetta intitolata a Genovese Pagliuca, vittima innocente della camorra, dove è stato depositato un marmo di Carrara che verrà scolpito sul posto da un’artista, così che l'opera possa essere ultimata quando avverrà l'intitolazione ufficiale dello slargo. (29.06.15)