In Turchia va avanti l’azione antiterrorismo contro i jihadisti dell’Isil e gli appartenenti del partito comunista curdo del Pkk. 800 persone sono state arrestate a partire da venerdì. Blitz simultanei sono stati condotti in 34 città del Paese, a partire da Istanbul e Ankara, contro persone sospettate dalle autorità di preparare attacchi contro i civili.
Nel corso delle operazioni sono state sequestrate bombe molotov, armi da fuoco, esplosivi artigianali, munizioni e machete.
La svolta anti-terrorismo di Erdogan vede schierati 5.000 agenti di polizia ed è diretta contro gruppi considerati terroristi dal governo di Ankara.
È la risposta alla strage dello scorso 20 luglio di 32 giovani a Suruc, al confine con la Siria, durante un raduno per organizzare una missione di aiuto nella città siriana di Kobane.
“La Repubblica di Turchia è determinata a prendere tutte le precauzioni per difendere la sicurezza nazionale” aveva annunciato il premier turco Ahmet Davutoglu.