IL TRENO (Riccardo Cocciante)

2015-07-19 43

E il treno corre forte... il treno va lontano 
e il quadro cambia sempre là dietro al finestrino 
io non ho avuto il tempo di stringere la mano
io non ho avuto il tempo di dire una parola 
per asciugare il pianto di una madre che resta sola 
per sciogliere quel nodo che mio padre aveva in gola. 
Ma il treno va lontano... il treno porta via 
e batte un tempo strano lungo la strada mia 
più indietro c'è un bambino col naso che gli cola 
poi vengono gli amici dei tempi della scuola, 
l'amore chiuso al bagno con una mano sola 
poi le canzoni sconce urlate a squarciagola. 
Ma il treno corre forte e il treno adesso vola 
sulle distese immense di ciclamini viola 
sulle colline dolci coperte da lenzuola 
sopra quei balli tristi coi buchi nella suola 
sopra le notti spese in cerca di puttane 
sui versi di Pavese, sulle promesse vane. 
Ma il treno corre forte su tutta la mia vita 
che passa via veloce che sfugge fra le dita 
risento la sua voce, si riapre la ferita 
la gioventù è passata per non ritornare mai più. 
Ma il treno va lontano e non si è mai fermato
ma gli occhi di quest'uomo conservano il passato 
e adesso vedo i visi di gente sconosciuta 
che cerca nei sorrisi la libertà perduta, 
la zingara fortuna che scopre le mie carte 
che legge nella luna quale sarà la sorte. 

Ma il treno corre forte
si fermerà soltanto 
quando qualcuno un giorno mi chiamerà nel vento. 

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