“Lavorare con dignità e riqualificare il territorio” questo lo slogan che ha caratterizzato il presidio di venerdì mattina al Parco Murri organizzato dalle categorie sindacali degli edili FILLEA CGIL – FILCA CISL – FENAL UIL. Emblematica anche la scelta della ex colonia Murri, simbolo di ciò che si potrebbe fare per riqualificare e recuperare il territorio a consumo del suolo "zero".
I lavoratori, un centinaio circa, hanno manifestato mostrando alcuni striscioni in cui si esorta l'amministrazione a riqualificare le colonie, luoghi abbandonati e potenzialmente fruttuosi per l'economia del territorio.
Gli effetti della crisi nel settore delle costruzioni nella provincia di Rimini sono devastanti, e l'indicatore occupazionale lo conferma: nel periodo 2008/2015 gli operai edili che hanno lavorato nel territorio provinciale sono passati dai 7000 addetti dell’anno 2008 agli attuali 4800, con un saldo negativo pari a 2200 addetti che rappresenta, pertanto, oltre il 30% di perdita di posti di lavoro.
"Se fino ad oggi il drammatico continuo calo di lavoro nel settore è stato parzialmente fronteggiato con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali - continuano le sigle - a breve l’ ovvia conseguenza del termine di tali ammortizzatori sociali sarà una ulteriore tragica riduzione dei posti di lavoro".
Uscire dalla crisi si può e "si deve" con un nuovo approccio al “sistema” costruzioni. Un approccio che sia rispettoso dell’ambiente, con la cessazione del consumo del territorio e della sua cementificazione, che "riqualifichi e rigeneri l’esistente".
"Ci sono ancora 'tante colonie Murri' sul nostro territorio", la soluzione, auspicano i lavoratori, è che le Amministrazioni Comunali virtuose decidano di forzare il patto di stabilità che, così com'è oggi, non solo non consente di procedere ad investimenti, ma rappresenta di per sé un insormontabile ostacolo alla ripresa ed alla crescita.