Andare incontro al passato. Quasi una terapia per i partecipanti alla marcia di Srebrenica.
Ci vogliono tre giorni per raggiungere la città dove 20 anni fa si è consumato il peggiore dei genocidi che l’Europa abbia avuto dal 1945.
Dal 2005, i partecipanti percorrono il cammino fatto da 14 mila uomini che scapparono da Srebrenica per raggiungere una zona franca, 80 chilometri più a nord.
Il cammino è percorso simbolicamente in senso inverso: direzione Srebrenica.
Djile Omerovic:
“Mi sembra di procedere a ritroso per incontrare il mio passato. Cammini e sei così stanco che quasi ti mancano le forze e sei sul punto di cadere. I ricordi arrivano da soli. Mi ricordo di un ragazzo ferito a entrambe le gambei che camminava con estrema difficoltà, ma camminava. Piageva e camminava”.
Djile è il promotore di questa marcia: aveva 21 anni quando si è nascosto per due mesi all’interno di questo bosco per sfuggire ai soldati serbi e riuscendo a salvarsi.
Anche Pilav, giovane medico a