Gli Stati Uniti accusano la Cina di aver compiuto il peggiore cyber-attacco della storia che ha portato al furto dei dati personali di 21,5 milioni di persone. Gli hacker hanno messo le mani sulle cartelle di tutti i dipendenti pubblici statunitensi – e aspiranti tali – compresi i loro familiari.
Il furto dei dati dalla rete dell’ufficio della gestione del personale del governo (Office of Personnel Management) sarebbe avvenuto fra il maggio 2014 e l’aprile di quest’anno.
La denuncia delle autorità di Washignton segue gli attacchi contro i computer della United Airlines, della borsa di New York e del sito web del Wall Street Journal. Il presidente Obama ha ammesso, nel recente passato, che ci sono “vulnerabilità significative” nei sistemi informatici americani.