Mentre il premier parlava a Strasburgo e i negoziati proseguivano dietro le quinte, ad Atene l’atmosfera era la stessa degli ultimi giorni, quella di una città dalle attività in buona parte chiuse, con persone in coda ai bancomat e negozi i cui titolari si chiedono se torneranno ad avere clienti, quanto durerà:
“Le cose sono molto, molto difficili. Non sappiamo se ci pagheranno il mese prossimo e più in là nel tempo. Il futuro è incerto, non puoi confidare in niente… Per me, ci vuole un accordo, per forza. Perché il Grexit sarebbe peggio”.
Un gioielliere e un importatore di accessori spiegano che nella situazione attuale stanno subendo perdite enormi, perché il loro lavoro è praticamente fermo:
“Nelle ultime due settimane, non ha chiamato nessuno per ordinare qualcosa. Nessuno, dico. Non esagero sul rischio, non voglio nemmeno sentirla la parola ‘Grexit’: sarà disastroso, disastroso per il Paese”.
“È tutto congelato. I fornitori vogliono essere pagati in anticipo. Ma con le