ZONA ARCHEOLOGICA DELLA VILLA DEI QUINTILI.
VILLA DEI QUINTILI. ROMAN ARCHAEOLOGICAL ZONE.
La Villa dei Quintili è un sito archeologico situato a Roma tra il V miglio di via Appia Antica e il settimo chilometro di via Appia Nuova.
Il complesso sorse lungo l'Appia Antica dove si affacciava l'ingresso monumentale, estendendosi verso nord sul poggio creato da una lingua di lava proveniente da antiche eruzioni del Vulcano Laziale fino al corso d'acqua torrentizio (detto ancor oggi Fosso dello Statuario) che l'erosione aveva scavato ai suoi piedi.
Dai bolli laterizi rinvenuti il nucleo della villa è databile alla tarda età adrianea, cioè alla prima metà del II secolo. I nomi dei proprietari sono stati rilevati dalle condutture in piombo (fistulae aquariae) su cui erano incisi. Si trattava dei due fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, nobili, entrambi consoli nel 151 e grandi proprietari fondiari. Tenuti in grande onore da Antonino Pio e Marco Aurelio la loro ricchezza e fortuna suscitò l'avidità di Commodo, che li accusò di aver congiurato contro di lui e nel 182-183 li fece uccidere appropriandosi dei loro beni. La grande proprietà divenne così una villa imperiale, funzione che sembra aver mantenuto stando alla datazione dei restauri e ad iscrizioni, citazioni e ritratti fino all'imperatore Tacito, cioè fino a tutto il III secolo. Il complesso rimase poi parzialmente in uso fino al VI secolo (sono stati ritrovati bolli laterizi dell'epoca di Teodorico). Al periodo altomedioevale sono attribuibili ulteriori tracce di utilizzo consistenti in ceramiche e sepolture individuate in alcuni ambienti della villa. Come accadde per tutte le antiche proprietà imperiali il fundus dei Quintili passò nei secoli in possesso di varie istituzioni ecclesiastiche: nel X secolo lo troviamo citato nel patrimonio del monastero di S.Erasmo al Celio e nel XII in quello di S.Maria Nova (oggi S.Francesca romana). La tenuta (che veniva detta anche Roma Vecchia, forse per l'imponenza dei ruderi) passò poi (alla fine del Settecento) in proprietà dell'Ospedale del Santissimo Salvatore ad Sancta Santorum (oggi Ospedale di S.Giovanni in Laterano) e nel 1797 fu venduta dal Monte di Pietà (che gestiva i beni dell'Ospedale) a Giovanni Raimondo Torlonia, al quale Pio VI fornì qualche anno dopo anche l'omonimo marchesato appositamente creato.
Riprese video effettuate sabato 20 giugno 2015.