Alexis Tsipras rilancia l’appello per il “no” al referendum di domenica. Il premier greco precisa che non c‘è nessun piano per abbandonare l’euro, il referendum è solo sulle richieste dei creditori. Li accusa di aver voluto ricattare la Grecia. Votare “no” alle loro proposte significa quindi costringerli a tornare al tavolo dei negoziati con un altro atteggiamento, secondo Tsipras:
“Un ‘no’ non significa andare contro l’Europa. Significa tornare all’Europa dei valori. Vi chiedo di dare forza a questo processo negoziale. Vi chiedo di dire “no” alle ricette dei memorandum che stanno distruggendo l’Europa. Vi chiedo di rispondere positivamente alle prospettive di una soluzione percorribile. Aprire una pagina di democrazia”.
Il “no” è visibilmente sostenuto da alcuni sindacati, che hanno esposto un enorme striscione. “No ai ricatti”, si legge tra l’altro, a indicare il nemico esterno, i creditori. Tsipras ne ha indicato anche uno interno, l’opposizione, accusata di aver messo in gi