Via libera del Parlamento greco alla tenuta di un referendum il 5 luglio sul piano di salvataggio proposto dai creditori internazionali. Il premier Alexis Tsipras, che a sorpresa aveva proposto l’iniziativa, prima del voto ha lanciato in aula un appello a pronunciare alla urne un sonoro “no” contro quello che aveva già definito un “ultimatum volto a umiliare il popolo greco” e che, a suo dire, rischierebbe di aggravare la situazione del mercato del lavoro e di far aumentare le tasse. “Il giorno della verità per i creditori internazionali si avvicina – ha detto Tsipras – vedranno che la Grecia non si arrende e che i giochi non sono ancora fatti”.
Al termine di un dibattito fiume di oltre 14 ore, segnato anche da momenti di viva tensione, i voti a favore del referendum sono stati 178 e quelli contrari 120. Favorevoli, insieme a Syriza, anche i partner di governo euroscettici del partito Greci Indipendenti e l’estrema destra di Alba Dorata. In prima linea fra i detrattori dell’iniziativ