Nuovo sangue in Yemen: sarebbero almeno due i morti e sei i feriti per un’autobomba esplosa nella parte vecchia della capitale Sanaa, vicino a una moschea dove pregava un gruppo di ribelli sciiti Houthi.
L’Isil ha rivendicato l’attentato, il secondo in una settimana, a poche ore dalla conclusione senza alcun accordo dei negoziati di Ginevra organizzati dalle Nazioni Unite. Il governo in esilio e i ribelli sciiti Houthi non sono riusciti a trovare un’intesa per una tregua durante il mese sacro del digiuno del Ramadan. Nessuna data è stata stabilita per la ripresa della trattativa.
I ribelli Houthi sono considerati ‘eretici’ dai jihadisti sunniti del sedicente “Stato Islamico” che hanno minacciato di volerli “sterminare”.
Detti “Ansar Allah”, che significa ‘‘Partigiani di Dio’‘, i ribelli Houthi rappresentano la minoranza sciita del Paese e attualmente controllano la capitale Sanaa e altre regioni.