L’estrema destra danese spalanca le porte del governo al blocco conservatore. Con la conquista di oltre 90 seggi su un totale di 179, i Blu ottengono la maggioranza grazie ai populisti xenofobi del Partito del Popolo danese che ha conquistato oltre il 21% dei voti, diventando la seconda forza politica.
I socialdemocratici restano il primo partito, ma si ritroveranno all’opposizione. La premier Helle Thorning-Schmidt ha subito rassegnato le sue dimissioni.
Il risultato danese conferma l’ascesa dei partiti anti-immigrazione in Scandinavia, come è accaduto in Svezia nel mese di settembre.
Nell’ultimo anno e mezzo i nazionalisti svedesi, ma anche norvegesi e finlandesi hanno fatto registrare i migliori risultati della loro storia politica.
In Norvegia, nelle elezioni del novembre 2013, il Partito del Progresso è entrato per la prima volta in uno schieramento di governo, quarant’anni dopo la sua creazione.
Incentrata, nella sua prima parte, su economia, settore pubblico e sostegni