Come se non bastassero le pressioni dei suoi creditori, la Grecia deve fare i conti anche con le notizie tutt’altro che incoraggianti che arrivano dal mercato del lavoro.
La disoccupazione nel Paese ha ripreso a crescere nei primi tre mesi dell’anno. In base ai dati diffusi dall’Istituto di Statistica ellenico Elstat, un greco su quattro è senza impiego.
Il tasso di disoccupazione tocca il 26,6%. Sei anni fa, prima che il Paese negoziasse un piano di salvataggio e si avvitasse in una spirale di austerità e recessione, era al 9 per cento.
Tra i greci inizia a farsi largo la convinzione che nemmeno il governo di sinistra potrà migliorare le cose.
“Purtroppo siamo un Paese senza futuro – afferma un residente di Atene – Poco importa se l’esecutivo è mosso da buone intenzioni, ormai non può più fare niente, né per me, né per i più giovani”.
Ad aggravare il quadro contribuisce Standard & Poor’s. L’agenzia di rating ha declassato il debito greco, da CCC+ a CCC. Un taglio che si acco