La scommessa dell’Hdp era portare i curdi in Parlamento come partito e non come deputati indipendenti. Scommessa vinta, con un risultato forse inaspettato – il 13 per cento – e capace di dare un volto nuovo alla politica della Turchia. L’artefice della vittoria è Selahattin Demirtas, 41 anni, che i media hanno ribattezzato l’Obama curdo per il messaggio universale che lancia a tutti i turchi.
“E’ la vittoria comune – ha detto – di tutti cittadini oppressi: turchi, curdi, arabi, caucasici, armeni e bosniaci; alauiti, sunniti cristiani, ebrei, yazidi, tutti quei discriminati che vogliono vivere liberi con le loro convinzioni”.
Demirtas è riuscito a sdoganare l’immagine prima solo etnica delle istanze curde, allargando la base elettorale alle minoranze religiose, alle donne, fino ai gruppi che rappresentano gli omosessuali. Un mix che è riuscito ad attrarre chi desidera il cambiamento.