Posposta al 16 giugno la condanna a morte dell’ex presidente egiziano Mohamed Morsi. Membro della Fratellanza Musulmana e primo esponente del gruppo ad aver svolto questo ruolo. A deciderlo, al Cairo, il tribunale penale dopo aver ricevuto il parere legale del Mufti, altissima autorità religiosa del paese, che deve esprimersi sulla liceità delle condanne a morte.
Morsi, assieme ad altri membri della Fratellanza Musulmana è accusato di alto tradimento e di tentata evasione. S’ignora per adesso la decisione del Mufti, che ha parere consultivo, ma questo rinvio fa pensare che ci sia disaccordo fra magistratura e autorità religiose.
Così il presidente del tribunale penale: “Abbiamo ricevuto il parere del mufti e la corte ha quindi deciso di posporre l’annuncio del verdetto alla sessione del 16 giugno”.
Il 16 giugno però, è anche la vigilia del mese del Ramadan. Adesso Morsi può sperare in una grazia presidenziale oppure in un nuovo colpo di scena.