Al contrario di investitori e aziende, i consumatori tedeschi rimangono di ottimo umore. L’indice della propensione all’acquisto calcolato da GFK su un campione di duemila persone è salito a 10,2 punti.
È il livello più alto dal lontano ottobre del 2001 ed è imputabile, spiega la società di ricerche di mercato, alle condizioni ottimali dell’economia: bassa inflazione, tassi ai minimi storici, alto tasso di occupazione e crescita dei salari.
I consumi hanno ormai “eclissato” le esportazioni come vero traino della locomotiva dell’Eurozona. Ma, ricordano gli esperti, sono sempre suscettibili ai cambi d’umore delle famiglie legati alle crisi geopolitiche.