http://www.pupia.tv - Pompei (Napoli) - È stato definito un vero e proprio viaggio, grandioso e complesso, in cui l'antico dialoga con il moderno, la natura, l'archeologia. È la mostra 'Pompei e l'Europa 1748-1943', inaugurata oggi a Pompei dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini e che sarà visitabile dal 27 maggio fino al 2 novembre prossimo nel Museo archeologico di Napoli e nell'anfiteatro di Pompei, con il patrocinio di Expo Milano 2015.
Nel salone della Meridiana del Museo archeologico di Napoli sono esposte 200 opere d'arte, provenienti da musei italiani e stranieri. Nell'anfiteatro di Pompei, sotto una piramide appositamente realizzata, è stata allestita la sezione 'Rapiti alla morte' con l'esposizione di 20 calchi, testimonianza di quanto avvenuto nei giorni dell'eruzione del 79 d.C. E ancora una selezione di scatti: foto che parlano del sito archeologico dell'area vesuviana. La rassegna è stata promossa dalla Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia e dalla direzione generale del Grande Progetto Pompei, con il museo archeologico di Napoli ed è stata organizzata da Electa. L'allestimento è stato affidato all'architetto Francesco Venezia.
“È stato fatto un altro passo per la rinascita di Pompei”, ha detto Franceschini, che ha evidenziato il lavoro svolto dalla Soprintendenza guidata da Massimo Osanna e dal direttore generale del Grande Progetto Pompei, il generale Giovanni Nistri. “In mezzo a tanto scetticismo, diffidenza e direi ostilità - ha aggiunto il ministro - è stato fatto un lavoro operoso, con spirito di squadra e collaborazione”.
“Non voglio fare in questo luogo discorsi da campagna elettorale ma rilevo che tutto il sistema italiano, negli anni passati, anche al di là dei cambi di governi nazionali, non ha investito, come poteva, nel mondo dell'arte, della cultura, nelle capacità di attrazione turistica”, ha sottolineato il titolare dei Beni culturali. “È quello che stiamo cercando di fare - ha aggiunto - e lo faremo con tutta determinazione possibile insieme agli altri livelli istituzionali, Comuni e Regioni”. (26.05.15)