L’Fbi indaga sulla vita, le frequentazioni, i possibili legami con gruppi terroristici internazionali dei due attentatori di Garland, in Texas, uccisi dagli agenti dopo un breve scontro armato fuori dal centro che ospitava un concorso di caricature su Maometto.
All’indomani di quella che, secondo le autorità americane, sarebbe potuta essere una strage, l’America torna a sentire la minaccia delle cellule dormienti. Ma la comunità musulmana condanna e prende le distanze da chi agisce in nome dell’Islam.
“Su 100.000 musulmani che vivono nell’area di Dallas non ce n‘è uno soltanto che sia andato al centro conferenze di Garland a protestare. Hanno ignorato l’intera vicenda. In seno alla comunità musulmana c‘è rispetto per la libertà d’espressione” ha detto in conferenza stampa Azhar Azeez, Presidente della Società Islamica Nord-Americana.
“Iniziativa Americana per la Difesa delle Libertà” era questo il nome dell’evento organizzato da Pamela Geller, attivista anti-islamica, evento cui