La corsa all’invio di aiuti internazionali verso il Nepal è cominciata. Gli Stati Uniti hanno inviato 45 tonnellate di materiale e una squadra con 70 soccorritori; l’Australia un’equipe di specialisti nelle ricerche in zone urbane, su richiesta di Kathmandu; India, Cina, Pakistan, Regno Unito partecipano all’emergenza; Israele ha già mobilitato decine di specialisti e installerà un’ospedale da campo vicino alla capitale nepalese.
Ma le condizioni in cui i soccorritori si trovano ad operare sono particolarmente critiche, in un territorio spesso ostile, anche quando le condizioni sono ottimali. Matt Darvas, specialista nei soccorsi in caso di terremoti.
“Ci potrebbero essere interi villaggi distrutti e sommersi dalle valanghe dei quali non sappiamo ancora nulla. Le difficoltà sono incredibili, ci sono villaggi che sono praticamente inaccessibili persino in condizioni normali”.
Intanto in tutto il Paese gli ospedali sono al limite della capacità d’accoglienza e le autorità sanitarie