Come fa il colosso statale dell’energia di un Paese che quasi galleggia sul petrolio a presentare perdite per oltre 6 miliardi e mezzo di euro? La risposta è da ricercarsi nell’enorme caso di corruzione e tangenti che da mesi scuote il mondo politico e industriale del Brasile.
E che mercoledì ha spinto Petrobras ad annunciare una maxi-svalutazione delle sue attività da 13,7 miliardi di euro. Di questi, 1,8 miliardi sono stati accantonati soltanto per le spese legali.
“Da oggi – ha detto il nuovo amministratore delegato Bendine, arrivato a febbraio – Petrobras garantirà nuovamente le normali relazioni con gli investitori, gli azionisti e i creditori in Brasile e negli altri Paesi”.
“Stiamo rimediando alle malefatte compiute con le risorse della compagnia, per adempiere agli obblighi nei confronti del mercato e della trasparenza che esso chiede e merita”, ha aggiunto.
Già perché, nell’ondata di arresti che aveva colpito i vertici dell’azienda e delle società appaltatrici gli in